Migranti per un giorno

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Cosa significava per i migranti italiani di inizio Novecento partire per raggiungere l’America? Quali erano i sogni che li animavano, quali le paure e le preoccupazioni? Quali erano le condizioni del viaggio attraverso l’oceano?

A queste domande le classi terze della scuola secondaria di primo grado hanno trovato risposta il 26 e il 27 novembre, visitando il Museo del Mare Galata all’interno del percorso interdisciplinare sui Diritti umani.

Dopo essersi preparati in classe sul tema delle migrazioni di ieri e di oggi, ricostruendone le cause e le modalità, i ragazzi hanno avuto la possibilità di rivivere il viaggio di tanti loro connazionali attraverso storie vere, immagini e lettere. All’interno del museo hanno toccato con mano le dure condizioni di viaggio in un tipico transatlantico del tempo attraverso la ricostruzione fedele degli ambienti della nave: spazi ristretti e claustrofobici, sovraffollamento, condizioni igieniche precarie, odori sgradevoli, trattamento differenziato a seconda della classe sociale… E ancora l’arrivo a Ellis Island, il senso di disorientamento in una realtà completamente estranea, le difficoltà di comprensione della lingua straniera, ma anche la speranza e la fiducia nel futuro che animava e continua ad animare chi cerca di costruire una vita migliore.

Questa esperienza ha reso più concreto quanto appreso a lezione e ha permesso ai ragazzi di riflettere su una tematica che riguarda il nostro passato e il nostro presente in una società sempre più multietnica. Conoscere il fenomeno delle migrazioni, approfondirlo con serietà, iniziare a formare una propria opinione sono passi di crescita e responsabilità che ci riguardano come cittadini.



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